Di Maio strumentalizza un tema delicato e importante come quello della salute pubblica per raccogliere un po’ di voti tra il popolo no vax, ma non si è reso conto che ha proposto una misura già contenuta nel decreto Lorenzin. La sua proposta di abolire l’obbligo mantenendo una clausola di salvaguardia per garantire l’immunità di gregge è, in realtà, già contenuta nella legge 119/2017.
E’ grave che il vicepresidente della Camera non conosca i provvedimenti che abbiamo discusso e approvato ed e ancor piu’ preoccupante l’incompetenza che dimostra in materia sanitaria e, nello specifico, in tema vaccinale
La legge 119/2017 prevede che infatti “il Ministro della salute, con decreto da adottare decorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e successivamente con cadenza triennale, sentiti il Consiglio superiore di sanita’, l’Agenzia italiana del farmaco (AlFA), l’Istituto superiore di sanita’ e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, puo’ disporre la cessazione dell’obbligatorieta’ per una o piu’ delle vaccinazioni di cui al comma l-bis. (ovvero antimorbillo, antirosolia, antiparotite e antivaricella)”
La proposta del M5S di eliminare l’obbligo vaccinale e ripristinarlo nel caso in cui le soglie di copertura scendessero sotto il limite dell’immunità di gregge quindi non sta in piedi, dal momento che è proprio a causa della flessione delle coperture che l’anno scorso siamo intervenuti con il decreto – conclude Carnevali -. Ma evidentemente Di Maio il decreto non l’ha letto, altrimenti non si capisce come abbia potuto lanciare una proposta che in realtà è già contenuta nella misura di legge.