Per l’UEPE di Bergamo, che si occupa dell’esecuzione penale esterna, sono in arrivo rinforzi di personale e risorse aggiuntive. E’ quanto si legge nella risposta ad un a mia interrogazione – sottoscritta anche dagli altri parlamentari bergamaschi del PD Beppe Guerini, Antonio Misiani e Giovanni Sanga – attraverso la quale ho portato all’attenzione del Ministero della Giustizia una dotazione di risorse e organico sottodimensionata rispetto all’effettivo carico di lavoro in capo all’Ufficio bergamasca, aperto nel 2009 nella sede dell’Agenzia del Demanio in Piazza della Libertà 7.
Per la precisione, si legge nella risposta, “ (…) alla struttura di Bergamo saranno destinati tre funzionari del servizio sociale che si aggiungeranno ai due attualemente in servizio, oltre agli addetti in convenzione (che ora sono 9, ndr) per i quali sono stati stanziati fondi ulteriori rispetto ai 4 milioni di euro già previsti per i 2017″.
Il nostro territorio è sensibile e attivo sull’inclusione delle persone in esecuzione penale  e l’UEPE di Bergamo ha rafforzato negli anni una visione attiva sul loro futuro; tuttavia la situazione risulta critica perchè l’Ufficio si trova a far fronte ad una crescita importante dei casi in gestione, che sono passati dai 1.903 del 2014 ai 2.983 nell’anno in corso. La risposta del Ministero è positiva: aumentare il personale e stanziare fondi aggiuntivi è il punto di partenza per far fronte a questo incremento, dato strutturale in un sistema di esecuzione della pena che riconosce come estrema ratio la detenzione e promuove misure alternative svolte sul territorio.
Se vogliamo che le misure alternative alla detenzione possano avere i risultati riabilitativi e sociali per le quali sono state concepite allora dobbiamo garantire la qualità progettuale delle stesse, oltre che adeguati standard di sorveglianza degli utenti, anche attraverso il superamento definitivo dei contratti a scadenza degli operatori.