#Piario e #PuntiNascita: alla Camera ho interrogato la ministra alla sanità Giulia Grillo per sapere qual’è il progetto che la Regione Lombardia ha presentato per chiedere la deroga alla chiusura, quali standard strutturali ed organizzativi sono stati previsti. Solo così conosceremo le ragioni della ipotetica chiusura.
Qui il testo della mia interrogazione:
Interrogazione a risposta scritta 4-00032
presentato da
testo di
CARNEVALI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
l’articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada), prevede al fine di agevolare la mobilità delle persone invalide che: «Per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio delle persone invalide con capacità di deambulazione impedita, o sensibilmente ridotta; il comune rilascia apposita autorizzazione in deroga, previo specifico accertamento sanitario»;
l’interpretazione delle parole «con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta» deve intendersi nella sua accezione più espansiva, come più volte sottolineato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (nel parere n. 2242 del 14 maggio 2015; nella nota del dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale, n. 1567 del 11 marzo 2016; nella risposta all’interrogazione n. 4-18261 presentata dalla sottoscritta nella XVII legislatura) che ha affermato: «il contrassegno potrebbe essere rilasciato a persone, come il disabile psichico, autistico, che teoricamente non presentano problemi di deambulazione, ma che proprio a causa della loro specifica patologia, non possono essere considerate autonome nel rapporto con la mobilità»;
all’interrogante risulta che, nonostante questa costante linea interpretativa, l’applicazione della norma – in particolare da parte delle aziende sanitarie competenti a certificare il diritto all’autorizzazione – non sia omogenea sul territorio nazionale e conforme a tale interpretazione. In diverse occasioni, infatti, ne sarebbe stata preferita una più restrittiva dell’articolo 381 con particolare riferimento a cittadini con disturbi comportamentali, intellettivi e cognitivi o disturbi dello spettro autistico, anche gravi;
al fine di garantire che a queste persone venga riconosciuto il diritto al contrassegno speciale e al fine di assicurare una uniformità di interpretazione e giudizio da parte delle aziende sanitarie competenti, a parere dell’interrogante, si rende necessario l’intervento del Ministro interrogato –:
se il Ministro interrogato intenda adottare le iniziative di competenza, anche con una circolare o una specifica nota interpretativa, al fine di assicurare una uniformità di interpretazione e giudizio sull’intero territorio nazionale e di garantire che alle persone con disturbi comportamentali, intellettivi e cognitivi o disturbi dello spettro autistico sia riconosciuto il diritto al contrassegno speciale di cui all’articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495.
(4-00032)