I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell’interno, per sapere

– premesso che:

dall’11 agosto 2012, nel comune di Affile, alta valle dell’Aniene, provincia di Roma, risiede un monumento intitolato al generale fascista Rodolfo Graziani, inserito nel 1948, dalla Commissione Onu per i crimini di guerra, nella lista dei criminali internazionali per l’uso di gas tossici contro popolazioni civili e per i bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa; successivamente condannato, il 2 maggio 1950, dal Tribunale militare speciale di Roma per collaborazionismo a 19 anni di reclusione;

come già ricordato da una precedente interpellanza parlamentare, non esiste un divieto di commemorazione del generale Graziani, come non esiste neppure per Benito Mussolini, questo però, se avviene, a giudizio degli interpellanti deve essere un fatto privato e organizzato da privati, non può essere organizzato da cariche pubbliche e deve avvenire senza oneri da parte di uno Stato democratico e fondato sul ripudio della guerra, quale la Repubblica italiana;

conseguentemente, la dedica ufficiale, da parte dello stesso sindaco di Affile, Ercole Viri, ovvero di un pubblico ufficiale nel pieno esercizio delle sue funzioni, impegna integralmente la Repubblica italiana, nelle sue articolazioni territoriali, nel commemorare l’azione del Graziani, azione, va ricordato, giudicata dalla comunità internazionale a carattere criminale;

la vicenda ha generato un’onda emotiva e mediatica sia a livello nazionale che internazionale. Due dei più importanti media internazionali, il New York Times e la Bbc, hanno dedicato ampio spazio, manifestando tutto lo sdegno del mondo anglosassone in particolare;

nelle ultime settimane si sono verificati importanti aggiornamenti sul caso, in quanto, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto agli uffici regionali competenti di sospendere il finanziamento concesso al comune di Affile e destinato, originariamente, al completamento del Parco Rodimonte e alla realizzazione di un monumento al soldato. Si tratta, quindi, del blocco dell’erogazione di un saldo pari a 180 mila euro, mentre 50 mila euro sono già stati erogati dalla regione Lazio durante la scorsa legislatura;

la decisione del presidente della regione Lazio appare correttamente motivata. Come si legge nell’ordinanza, il comune di Affile, infatti, avrebbe commesso palesi violazioni rispetto all’utilizzo del finanziamento pubblico, alterando la finalità e la destinazione dell’opera, visto che si sarebbe dovuto trattare di un monumento di celebrazione alla figura generica del soldato. Di conseguenza, per il ripristino del finanziamento si chiede all’amministrazione comunale di apportare delle modifiche strutturali al monumento e intitolarlo come originariamente concordato «al soldato», facendo scomparire qualsiasi riferimento al generale Graziani;

la decisione del presidente Zingaretti ha suscitato la reazione del sindaco di Affile, Ercole Viri, il quale avrebbe dichiarato di non voler ottemperare alle richieste della regione?–:

se il Governo non intenda esercitare tutti i poteri di competenza in relazione alla vicenda di cui in premessa;

se si intendano assumere iniziative normative per impedire che siano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato monumenti, sacrari o pubbliche vie o piazze al fine di evitare casi come quello di cui in premessa. (2-00036)

Gregori, Ferro, Mazzoli, Meta, Tidei, Bonaccorsi, Melilli, Coscia, Madia, Marroni, Gasbarra, Damiano, Gribaudo, Bellanova, Pastorino, Campana, Carella, Miccoli, Roberta Agostini, Casellato, Casati, Carnevali, Cinzia Maria Fontana, Giuseppe Guerini, Tino Iannuzzi, Lorenzo Guerini, Guerra, Scuvera, Ghizzoni, Marco Di Maio

La risposta del sottosegretario Sesa Amici

(seduta del 16 maggio 2013)

Signor Presidente, in relazione all’atto di sindacato ispettivo presentato dall’onorevole Gregori, concernente l’inaugurazione, nel comune di Affile, in provincia di Roma, di un monumento dedicato a Rodolfo Graziani, e in conformità a quanto comunicato dal Ministero dell’interno e agli atti pervenuti dalla Presidenza della regione Lazio, si fa presente quanto segue.
Riguardo alle iniziative normative che si intendono adottare per impedire che siano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato monumenti, sacrari o pubbliche vie o piazze, si precisa che la materia è disciplinata dalla legge 23 giugno 1927, n.?1188, recante «Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei». In particolare, l’articolo 3 della citata legge prevede che «Nessun monumento, lapide od altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico od aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni».
Questo semplicemente recita l’articolo 3 della legge. Rispetto al luogo deve essere sentito il parere della Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti.
In merito ai fatti richiamati dall’onorevole interrogante, agli atti della prefettura non risulta essere pervenuto alcun documento da parte del comune di Affile riguardo alla volontà di intestare un monumento al Generale Rodolfo Graziani, mentre dalla delibera di giunta del suddetto comune, acquisita dalla prefettura ed approvata nella seduta del 21 luglio ultimo scorso con oggetto «Intitolazione Parco Radimonte alla memoria di Luigi Ciuffa e il sacrario al soldato (Gen.?Rodolfo Graziani)» – emerge che l’ente ha deliberato di intitolare il Parco Radimonte a «Luigi Ciuffa », ai sensi della legge 23 giugno 1927 n.?1188, e di dedicare il piccolo museo al soldato, al generale Rodolfo Graziani. Da una nota esplicativa del sindaco, risulta che il comune di Affile ha acquisito gratuitamente un terreno privato, di oltre 1300 mq, destinato secondo il vigente piano regolatore generale (PRG) a verde pubblico e che l’amministrazione comunale ha presentato un progetto alla regione Lazio per la realizzazione di un parco pubblico, con annesso un piccolo museo per ricordare i caduti di tutte le guerre e i soldati affilani, tra i quali il Maresciallo d’Italia, Rodolfo Graziani.
Per completezza di informazione si rende noto che per quanto riguarda la tutela archeologica, la costruzione del monumento funebre non è sottoposta a vincoli emanati ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio. Relativamente alla tutela paesaggistica, l’area del sacrario è inserita all’interno di un parco pubblico ed è sottoposta a vincolo secondo gli articoli 134 e 142 del suddetto codice. Tuttavia, agli atti della preposta sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, al 7 dicembre 2012, non risulta alcuna richiesta di autorizzazione paesaggistica, obbligatoria ai sensi del decreto legislativo n.?42 del 2004.
Il suddetto progetto è stato finanziato dalla regione Lazio che, con la stessa deliberazione di giunta regionale n.?861 del 21 novembre 2008, recante l’approvazione del programma triennale straordinario di opere pubbliche per lo sviluppo locale regionale, ai sensi dell’articolo 37, comma 6, della legge regionale 28 dicembre 2007 n.?26, ha approvato, tra gli altri, il progetto per la riqualificazione del Parco Rodolfo Graziani, presentato dal comune di Filettino, assegnando un contributo regionale pari a 260.000 euro, e il progetto per la realizzazione di un parco pubblico in località Radimonte presentato dal comune di Affile, assegnando un contributo regionale pari a euro 50.000.
Recentemente, nel mese di aprile 2013, la regione Lazio ha sospeso l’erogazione di ogni contributo ancora da liquidare per la realizzazione dell’opera e dagli atti risulta che il direttore del dipartimento programmazione economica e sociale della regione è stato incaricato di verificare la conformità, sia del progetto finanziato al comune di Affile, con delibera della giunta regionale n.?643 del 2009 per l’importo di 180.866 euro, che del precedente contributo di 50.000 euro, già erogato e assegnato ai sensi dell’articolo 37, comma 6, della legge regionale n.?26 del 2007, con quello effettivamente realizzato.
Al riguardo, il presidente della regione Lazio, in una nota ha espressamente dichiarato: «Ho chiesto agli uffici regionali di sospendere il finanziamento concesso al Comune di Affile, originariamente destinato al completamento del parco Radimonte e alla realizzazione di un monumento al soldato, cioè al milite ignoto, in quanto il suddetto comune, impropriamente, ha, poi, deciso di dedicarlo a Rodolfo Graziani (…)» «A parte le palesi violazioni rispetto all’utilizzo del finanziamento pubblico, la nostra amministrazione» dice ancora il presidente della giunta regionale Zingaretti «non avallerà mai qualsiasi tentativo di distorsione o falsificazione della memoria storica, tanto più nel caso di una figura come quella del generale Graziani, su cui la storia ha già emesso da tempo il suo giudizio per i crimini di guerra compiuti nel corso dell’aggressione coloniale nei confronti dell’Etiopia, con l’uso di gas, bombardamenti indiscriminati e rappresaglie contro la popolazione civile, con la costruzione di campi di concentramento, con la reclusione coatta di popolazioni nomadi, per il suo sostegno indiscusso al regime fascista e al proseguimento della guerra a fianco della Germania nazista, fino all’ultimo giorno nella Repubblica di Salò, per il suo apporto convinto alla guerra civile contro la Resistenza, da cui mai prese le distanze e che gli valse una condanna a 19 anni di reclusione con l’accusa di collaborazionismo, mentre rimasero pendenti i suoi trascorsi in Africa e le accuse di crimini contro l’umanità a lui rivolte da più parti (…)».
Già sei mesi fa, quando non era ancora presidente della regione, Zingaretti ha chiesto di fare un passo indietro. A questo punto, per quanto riguarda il Governo, non possiamo che prendere atto della palese illegittimità del comportamento del comune di Affile, sospendendo l’erogazione del saldo di 180 mila euro, così come disposto dalla regione Lazio, per la realizzazione dell’opera, sino al ripristino della proposta progettuale originariamente finanziata. Questo vuol dire apportare delle modifiche strutturali al monumento e intitolarlo, come originariamente concordato, «al soldato», facendo scomparire qualsiasi riferimento a Rodolfo Graziani e cancellando questa provocazione, che rappresenta non solo un atto scorretto dal punto di vista legale e amministrativo, ma una inaccettabile offesa alla libertà, alla democrazia e alla memoria di tutti gli italiani.
L’interpellante, in ultimo, ha aggiunto un’altra riflessione nella parte finale, rispetto al testo depositato, che riguarda l’organizzazione della tutela dell’ordine pubblico in caso di eventuali elementi di tensione che si possono presentare di fronte a manifestazioni anche di rimozione di questa intitolazione del Parco Rodimonte. Io credo che spetti al Ministero dell’interno tutelare la possibilità che ai cittadini di Affile venga riconosciuto il diritto ad avere un monumento al milite ignoto e non aver messo, invece, dentro questa denominazione, con un atto improprio, così come si è verificato fino ad ora, una trasformazione del progetto originario con cui è stato chiesto il finanziamento alla regione Lazio.

La discussione in aula

(Seduta del 16 maggio 2013)