Sono stati approvati in Commissione Affari Sociali gli emendamenti alla legge delega cd Family Act presentati a mia firma che mirano ad aumentare i giorni di congedo obbligatori di paternità con l’obiettivo in innalzare gli attuali 10 giorni e di arrivare a 90 giorni lavorativi progressivamente; prevedono il riconoscimento dei congedi parentali fino al quattordicesimo anno del minore non più in forma temporanea come avvenuto nell’esperienza COVID, e aumentano la copertura a carico dello Stato dell’intero congedo di maternità.

Oggi inoltre è iniziata ufficialmente l’era dell’assegno unico universale: grazie infatti a questa prima fase più di due milioni di famiglie prima escluse (autonomi e disoccupati) potranno ricevere per la prima volta un sostegno economico per i figli. L’obiettivo degli emendamenti approvati, in piena sintonia con la misura dell’assegno unico e con le politiche del Pnrr, è quello di sostenere  il principio della condivisione delle responsabilità educative e di cura dei figli, ancora oggi spesso sulle spalle delle donne e di sostenere le famiglie per la crescita armoniosa dei figli e superare le condizioni di povertà educativa.

L’approvazione quasi unanime di questi emendamenti dimostra anche la consapevolezza del Parlamento rispetto alla necessità di affiancare le politiche di genere a quelle per la famiglia, che devono svilupparsi in modo coerente attraverso un percorso condiviso. Queste politiche infatti, oltre ad avvicinarci ulteriormente al resto dei Paesi europei, hanno l’obiettivo da un lato di alleggerire il lavoro di cura per le donne, favorendo dunque l’occupazione femminile, dall’altro di sostenere la volontà di tante giovani coppie di investire nel futuro diventando genitori. Non dimentichiamoci inoltre del grande impatto culturale che queste politiche hanno sul lungo termine, perché contribuiscono a contrastare i pregiudizi diffusi che penalizzano tutto il Paese in termini di occupazione e crescita