Le figure dell’educatore e del pedagogista svolgono un ruolo importantissimo e sensibile, non possono certo essere affidate all’improvvisazione se non si vuole correre rischi altissimi in ambiti molto, molto delicati.
È arrivato il momento di mettere ordine per porre fine all’incertezza dell’identità nelle figure professionali degli educatori e dei pedagogisti: alla Camera è pronta una proposta di legge, a mia prima firma, per voltare finalmente pagina.
Gli educatori e i pedagogisti in Italia sono oltre 100mila: rappresentano una galassia variegata e fragile, una giungla di titoli e ambiti lavorativi che comprende al suo interno anche ingiustizie e disparità.
Con questa legge, proposta dalla responsabile Pd per l’infanzia e l’adolescenza Vanna Iori, entrerà in vigore l’obbligatorietà della laurea per accedere alle professioni educative e, per tutelare anche chi sta già svolgendo un eccellente lavoro senza titolo, si prevede un tempo e un percorso privilegiato per conseguire la laurea, riconoscendo il lavoro svolto come credito formativo.
La legge, inoltre, permetterà di ampliare gli sbocchi occupazionali, dall’ambito socio-sanitario alla scuola, indicando in modo chiaro i servizi, le organizzazioni e gli istituti dove esercitare l’attività professionale.
Questa legge valorizzerà il lavoro educativo, riconoscendo alle professioni di questo ambito una dignità scientifica e professionale, per un decisivo miglioramento della qualità dei servizi per anziani, disabili, minori, carcerati e tanti altri ancora.