Dei 10 milioni di euro destinati al “potenziamento del movimento sportivo”, 2 sono dedicati espressamente a sostenere il diritto alla maternità delle atlete. E’ quanto prevede la nuova legge di bilancio che viene finalmente incontro alle donne che praticano sport a livello agonistico.
Perchè lo sport, ad alto livello, è un lavoro.
Tuttavia oggi queste atlete sono formalmente e giuridicamente considerate “dilettanti”, e non hanno quindi la possibilità di accedere alla legge sul diritto sportivo che potrebbe tutelarle come lavoratrici. Ora, grazie all’impegno del Governo e del PD, siamo riusciti a garantire un gesto di civiltà che consentirà anche alle donne che hanno fatto dello sport la loro vita di non dover necessariamente scegliere tra la carriera o un figlio, rendendo la maternità una scelta libera e consapevole.
Lo sport esercitato ad alti livelli richiede impegno e dedizione. Insomma, diventa a tuti gli effetti un lavoro ed è giusto che anche queste lavoratrici vengano tutelate. Le tante sportive che hanno partecipato a olimpiadi e campionati internazionali rendendo orgogliosa l’Italia con le loro medaglie hanno cominciato con lo sport amatoriale e poi con l’iscrizione alle federazioni, tante altre hanno scelto di fermarsi anche per motivi come questi. Speriamo in questo modo di poter dare a tutte un sostegno che le incoraggi a continuare.
Il fondo per il diritto alla maternità delle atlete prevede uno stanziamento di due milioni di euro per il primo anno, e avrà una durata triennale. Sarà il tavolo tecnico del Ministero dello Sport a definire le modalità di erogazione.