È grave che Regione Lombardia inizi la campagna vaccinale della popolazione target e a rischio con un ritardo di quasi un mese.

La circolare ministeriale segnalava alle Regioni in modo inequivocabile i motivi per cui l’inizio di ottobre era il periodo indicato per offrire le vaccinazioni ai soggetti eleggibili sottolineando l’esigenza di ridurre l’impatto di una co-circolazione di Sars-CoV-2 e del virus influenzale. In più sedi i Sindaci hanno invece ricevuto l’informazione che le dosi verranno consegnate ai medici di base a partire dalla fine di ottobre con probabile inizio di somministrazione non prima di novembre.

Considerando che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega due settimane per rispondere efficacemente e che la popolazione lombarda da vaccinare è decisamente superiore alle 2.4 milioni di dosi acquistate con l’ottava gara, il ritardo e la carenza di dosi sono decisamente inaccettabili.

La preoccupazione concreta è che non solo l’approvvigionamento non riuscirà a soddisfare la popolazione target (che comprende anche gli over 60, i bambini dai sei mesi ai sei anni, gli operatori sanitari e le persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza), ma che la maggior parte della popolazione avrà una copertura che rischia di essere tardiva.

Per tutte queste ragioni, ancor più alla luce dell’incremento della curva epidemica, ho presentato un’interrogazione al Ministro della Salute Roberto Speranza per fare luce su questo insostenibile ritardo. 

 

Di seguito il testo dell’interrogazione:

Interrogazione a risposta in Commissione

Al Ministero della salute – per sapere – premesso che:

secondo la circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021” durante i mesi autunnali e invernali  “non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, pertanto, si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e Influenza;”

inoltre, vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di SARS-CoV-2, il documento raccomanda  non solo di “anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione” ma anche,   in aggiunta a chi soffre di una patologia croniche e agli over 65, il vaccino antinfluenzale è raccomandato ai bambini di età da 6 mesi a 6 anni e a tutti i soggetti a partire dai 60 anni;

in particolare, quindi, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute in Lombardia si stima ci siano  più o meno 5 milioni di persone che dovrebbero essere vaccinate contro l’influenza stagionale;

a fronte di tale numero di persone da vaccinare, la regione Lombardia,  secondo la fondazione Gimbe che ha condotto un’analisi indipendente con l’obiettivo di mappare le scorte regionali di vaccino antinfluenzale valutando la potenziale copertura per le categorie a rischio e la disponibilità di dosi per la popolazione generale, ha attualmente a disposizioni solo poco meno 2.3 milioni di dosi (precisamente 2.282.465 di dosi), poiché anche ultima gara d’appalto per circa 1,5 milioni di dosi di vaccino, così come riporta il quotidiano il “Corriere della Sera” di oggi lunedì 5 ottobre, secondo l’esame dei documenti forniti da Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti non è stata aggiudicata per in appropriatezza dell’offerta;   

la gara appena saltata è stata indetta il 7 settembre con la richiesta di 1,5 milioni di dosi, al prezzo di 10 euro l’una, per un totale di 15 milioni di euro, somma che la Regione Lombardia avrebbe anche anticipato in aggiunta al fatto che i 10 euro a dose messi sul tavolo sono il doppio rispetto a quanto offerto nelle prime gare; 

la Lombardia, quindi, attualmente dispone di solo 2,3 milioni di dosi di vaccino non sufficienti ne anche a coprire la platea delle persone con più di 60 anni (si stima che queste in Lombardia sino circa 2,9 milioni);

questo ritardo fa sì che, in questa regione, non solo la campagna vaccinale non potrà iniziare se non a novembre con oltre un mese di ritardo rispetto alle indicazioni del Ministero della Salute ma che i 2/3 della popolazione non potrà essere vaccinata:

 

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e se non ritenga alla luce di questi, per quanto di sua competenza, data anche la gravità della situazione con la co-circolazione del virus Sars-coV-2 , di  intervenire urgentemente affinchè anche all’interno del territorio lombardo la campagna vaccinale contro l’influenza possa partire nei termini previsti dal Ministro stesso e sia assicurato, a chiunque lo richieda, il vaccino contro l’influenza. 

Carnevali; Martina; Quartapelle; Fiano; Fragomeli