I fatti che hanno portato all’arresto dei due studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino sono fatti gravi: il bullismo è una forma di violenza e vessazione perpetrata. Si tratta di reati penali gravi di cui spesso gli autori del reato non hanno piena consapevolezza e che incideranno sullo sviluppo della personalità sia di chi subisce sia di chi commette tali atti.
Per nessun motivo tale condotta può essere derubricata a ‘questione da ragazzi’. È, piuttosto, una questione sociale dal momento che coinvolge anche scuole, famiglie e comunità. Punire e sanzionare è giusto, soprattutto in un’ottica rieducativa della pena: ma è fondamentale agire sulla prevenzione, sul rispetto e sulla capacità di intercettare da subito simili comportamenti, sull’educazione trasversale in ogni campo.
Con la legge 71/17 abbiamo voluto dare nuove tutele, strumenti di protezione anche ai giovanissimi vittime di bullismo e cyber bullismo, ma certo la questione non si esaurisce con un intervento normativo: per un buon successo della legge tutte le agenzie educative sono chiamate a lavorare insieme, come l’Ufficio scolastico provinciale sta facendo ed é fondamentale la piena partecipazione delle famiglie al processo di crescita all’interno della scuola.
Ma non possiamo delegare solo al “sistema scuola “il compito di contrastare questa emergenza sociale. Investire sulle famiglie e sul ruolo genitoriale diventa importante, così come è centrale la responsabilità pubblica di non proporre modelli sociali che inseguono un ipertrofico successo che non preveda fragilità o sconfitte.
Abbiamo investito risorse finanziarie ed umane con il Piano Nazionale del MIUR su prevenzione e sulla formazione di un docente di riferimento all’interno delle scuole, e su molteplici azioni di contrasto alla violenza. Utile sarebbe che Regione Lombardia, che si è dotata di una legge oltre a quella nazionale, concorresse anche con risorse finanziarie proprie.
Spesso alla base di simili comportamenti aggressivi verso i compagni ci sono disagi che vanno intercettati, capiti, risolti. Ed è fondamentale che questo percorso venga affrontato attraverso una stretta alleanza scuola famiglia, che devono tornare ad essere dalla stessa parte: entrambe hanno a cuore il bene del ragazzo e solo insieme possono aiutarlo a costruire il suo progetto di vita e il suo futuro.